Il Comune di Conca dei Marini è considerato per estensione il quarto Comune più piccolo d’Italia ed il secondo della Campania dopo Atrani.

Si chiama “Conca” per la conformazione geografica a forma di conca situata sul mare a circa 5 chilometri da Amalfi con l’aggiunta di “Dei Marini” poiché in passato il borgo costiero era abitato da abili e numerosi mercanti esperti della navigazione. Per quest’ultimo motivo Conca dei Marini è anche definita Città dei naviganti per indicare l’importanza che in passato ha ricoperto l’antico borgo marinaro.
Attualmente Conca dei Marini comprende circa 3 chilometri di costa che da est incominciano poco prima della Marina di Conca che è una piccola baia circondata da numerose casette molto caratteristiche e rappresenta il principale stabilimento balneare del paese per poi comprendere il famoso Capo di Conca con la Torre del Capo di Conca, detta anche Torre Saracena o Torre Bianca fino ad includere la Grotta dello Smeraldo. In pochissimi chilometri di costa si concentrano delle bellezze naturali uniche e apprezzate da migliaia di turisti di tutto il mondo.
Le antiche abitazioni di Conca così come quelle della Costiera Amalfitana sono sparse sul territorio e si sviluppano su due livelli: i locali inferiori erano adibiti principalmente a deposito e cantine mentre al livello superiore sorgono le stanze quasi sempre con volte.

COME ARRIVARE A CONCA DEI MARINI

Si può arrivare a Conca dei Marini da Vietri sul Mare percorrendo la Strada Statale 163: una volta giunti ad Amalfi, occorre proseguire sempre sulla medesima Strada Statale 163 se si vuole raggiungere la spiaggia mentre occorre prendere la direzione Agerola se si vuole raggiungere il centro cittadino e da cui si può ammirare un meraviglioso panorama.
Si può arrivare a Conca dei Marini anche da Sorrento e seguire le indicazioni per Positano e poi imboccare sempre la Strada Statale 163 direzione Amalfi.
Conca dei Marini si può raggiungere anche se si esce al casello di Castellammare di Stabia dall’autostrada A3 Napoli-Salerno e seguire poi le indicazioni per Agerola imboccando la Strada Statale 366.


GASTRONOMIA

Conca dei Marini è famosa soprattutto perché intorno al 1600 nel Convento Santa Rosa che attualmente è un complesso alberghiero di lusso, fu scoperta la Sfogliatella Santa Rosa che ha preso il nome proprio dal nome della Santa alla quale era intitolato il Monastero.
Una monaca cuoca del Convento creò prima il ripieno della sfogliatella che originariamente era una crema ottenuta aggiungendo al latte della semola cotta; successivamente vi aggiunse del liquore al limone, frutta secca e zucchero.
Per la sfoglia esterna, invece, all’impasto del pane la monaca vi aggiunse dello strutto, zucchero e del vino bianco. Dopo aver lavorato quest’impasto, ne spianò una piccola quantità creando una sacca tipo cappuccio delle suore inserendovi successivamente una piccola quantità del ripieno. Dopo aver chiuso la sacca, infornò nel forno a legna e una volta raggiunta una colorazione dorata, sfornò la delizia guarnendola con un cordone di crema pasticcera e amarene candite. La ricetta segreta della sfogliatella Santarosa è rimasta segreta per moltissimi anni e solamente il pasticciere napoletano Pasquale Pintauro nei primi anni del XIX secolo riuscì ad avere la ricetta. Ad essa le apportò delle modifiche creando la Sfogliatella “Riccia”.
Oggi la Sfogliatella Santarosa ha una forma triangolare composta esternamente da strati sottili di pasta sfoglia sovrapposti contenenti il ripieno composto da semola, uova, latte, zucchero e candito. È guarnita sempre con uno strato di crema pasticcera ed amarene sciroppate.
Come forma di paternità della Sfogliatella, a Conca dei Marini ogni anno d’estate viene organizzata proprio la Sagra della Sfogliatella Santarosa che richiama moltissimi turisti ed appassionati.
Conca dei Marini è famosa anche perché nei terrazzamenti, oltre ad essere coltivati i limoni così come in tutta la Costiera Amalfitana, si coltivano i “Pomodorini del Piennolo” (pomodorini a campanile). Il clima mite, la vicinanza del mare ed il calore del sole permettono la coltivazione di questa speciale tipologia di pomodori che, appena raccolti a grappolo e grazie alla maestria dei contadini, vengono sistemati in verticale formando tipo un campanile. Successivamente vengono conservati nelle cantine fresche dei conchesi per essere consumati tutto l’anno senza l’aggiunta di conservanti. Sono ottimi ingredienti per realizzare squisite zuppe di pesce che sono i piatti sicuramente da scegliere per chi decide di fermarsi a pranzo o a cena nei graziosi ristoranti del litorale di Conca dei Marini.

STORIA

Dai reperti storici si afferma che Conca dei Marini sia stata fondata dai Tirreni per poi essere conquistata dai Romani. Già in quel periodo i primi abitanti si dedicarono alla pesca e quando successivamente divenne parte integrante del Ducato di Amalfi, Conca dei Marini disponeva di 27 grandi galeoni a dimostrazione della bravura dei marinai. Con la fine della Repubblica Marinara di Amalfi, anche Conca attraversò un periodo di crisi che fu superato sotto la dominazione dei Borboni dove ripresero nuovamente e con importanza i traffici commerciali. Tuttavia nel 1500 si verificarono 2 eventi negativi per Conca: intorno al 1530 si ebbe un’epidemia di peste mentre nel giugno 1543 ci fu un saccheggio da parte dei turchi. Nel 1861, con la cacciata dei Borboni, Conca dei Marini passò al Regno d’Italia e durante il periodo fascista il Comune di Conca fu annesso al Comune di Furore. Solamente con la fine della seconda guerra mondiale i Comuni di Conca dei Marini e quello di Furore tornarono ad essere indipendenti.

COSA VEDERE

Come accennato in precedenza, anche se la superficie del Comune di Conca dei Marini è piuttosto piccola, numerose sono le bellezze naturali e storico-artistiche da visitare.

Tra queste si ricordano:

·         La Grotta dello Smeraldo;

·         La spiaggetta di Conca;

·         La Torre del Capo di Conca;

·         Complesso monumentale Chiesa di Santa Maria di Grado e Conservatorio di Santa Rosa da Lima

·         Chiesa di San Giovanni Battista nota come Chiesa di Sant’Antonio: è la Chiesa principale di Conca dei Marini ma è conosciuta come Chiesa di Sant’Antonio di Padova poiché è il Santo Patrono della città. È molto antica ed è formata da tre navate divisa da due file di grandi colonne. Il pavimento è stato sostituito quando è stato effettuato il restauro nel 1909. Il campanile ha una volta a cuspide ricoperta da piastrelle in maiolica.

La Chiesa di San Pancrazio

·        

Sorge in una posizione unica e la Chiesa è circondata da un vasto cortile su cui sono disposte due file di palme davanti le tre porte di ingresso. Sulle tre porte ci sono i mosaici raffiguranti al centro la Madonna del Carmine, a destra San Pancrazio e a sinistra Sant’Antonio di Padova. L’interno della Chiesa è formata da tre navate e tre absidi e le navate laterali sono sovrastate da volte a crociera. Accanto la Chiesa vi è il meraviglioso belvedere denominato Punta “Vreca” perché ha la forma di una nave.

·         Chiesa di San Michele Arcangelo
Sorge in località “Penne” ed è immersa nel verde di Conca dei Marini. È una chiesa molto antica ed ha un’abside piatta con un altare maggiore del 1700. A causa del tempo, il pavimento è piuttosto danneggiato.


 La Grotta dello Smeraldo 

La Grotta dello Smeraldo è stata scoperta dal pescatore Luigi Buonocore solamente nel 1932.
È una grotta carsica lunga circa 45 metri, larga 32 metri e alta 24 metri. È definita così perché l’acqua all’interno della grotta arriva ad assume un colore smeraldo per via della luce solare che attraversa una fenditoia sottomarina e che collega la grotta al mare aperto. Grazie a questo effetto, chiunque visiti la grotta rimane estasiato.


Si può accedere alla Grotta dello Smeraldo prendendo un ascensore oppure le rampe di scale dalla Strada Statale 163 ma per rendere ancora più emozionante la visita, è preferibile accedere alla Grotta dello Smeraldo via mare preferibilmente da Amalfi.
In passato la grotta era situata al di sopra del livello del mare e all’interno si sono create molte stalattiti e stalagmiti alcune formando delle alte colonne. Con il fenomeno del bradisismo, il suolo si è lentamente abbassato fino ad arrivare sotto il livello del mare e, quindi, solamente di recente la Grotta dello Smeraldo è in parte ricoperta dal mare.
Nel 1956 sul fondale della Grotta dello Smeraldo è stato allestito un presepe subacqueo composto da diverse statuine in ceramica e ogni anno nel periodo natalizio alcuni sommozzatori per devozione depongono dei fiori alla Natività.

 La Spiaggetta di Conca dei Marini




La Marina di Conca ha un fascino tutto particolare perché è una piccola baia circondata da diverse case arroccate e con un mare azzurro e limpido dei più belli dell’intera Costiera Amalfitana: infatti nel 2003 Legambiente la definì tra le 11 migliori spiagge d’Italia. Proprio per la sua particolare bellezza e per la posizione strategica e conformità, negli anni sessanta ha ospitato diversi personaggi famosi tra cui Sophia Loren e Carlo Ponti, Gianni Agnelli e Jacqueline Kennedy Onassis (che visitò anche Ravello ed Amalfi).

Attualmente è la principale spiaggia di Conca dei Marini dotata anche di un porticciolo dove attraccano le barche dei turisti e dei pescatori locali che pescano del pesce freschissimo e pregiato grazie anche alla particolare conformazione del fondale marino e della qualità delle acque.
Nei pressi della spiaggetta vi è una cappella dedicata alla Madonna della Neve che si festeggia il 5 agosto di ogni anno anche con una particolare processione via mare. Nella Cappella vi è una scultura antica proveniente dall’oriente che raffigura la Madonna con Gesù Bambino.
Per segnalare l’importanza che la spiaggetta ha ricoperto in passato, dal XVII secolo il sindaco della cittadina di Conca dei Marini ad agosto veniva eletto pubblicamente proprio sulla spiaggetta.   

 La Torre del Capo di Conca



La Torre del Capo di Conca, definita anche Torre Bianca o Torre Saracena, è una torre eretta sul Capo di Conca ed a picco sul mare. È avvolta dalla vegetazione tipica della macchia mediterranea ed il sentiero che conduce alla torre è meraviglioso. Essendo il Capo di Conca un posto strategico, il Viceré di Napoli Pedro de Toledo nel 1500 decise di farvi costruire la torre su pianta quadrata e non più circolare per difendere il territorio costiero dalle invasioni dei pirati. Con il tempo anche la Torre del Capo di Conca così come le altre torri della costiera perse di importanza: infatti fino al 1949 fu utilizzata come cimitero. La torre è composta da 2 piani: al piano terra vi è un’unica sala mentre al piano superiore vi sono 2 sale. Attualmente la Torre del Capo di Conca è di proprietà del Comune di Conca dei Marini ed è destinata a museo.

Complesso monumentale Chiesa di Santa Maria di Grado e Conservatorio di Santa Rosa da Lima

Il Complesso è composto dalla Chiesa di Santa Maria di Grado sulla sinistra mentre sulla destra attualmente vi è un albergo di lusso situato sullo sperone roccioso da cui si ammira il Golfo di Salerno e un panorama unico. L’albergo sorge dove un tempo c’era il Conservatorio di Santa Rosa da Lima e precedentemente un monastero di suore domenicane dove è stata inventata la sfogliatella Santarosa dalle monache del monastero. Si afferma che il monastero è stato eretto nella seconda metà del 1600 dalla famiglia Pandolfo e l’allora Vescovo di Pozzuoli ed originario di Conca dei Marini, Girolamo Dandolfi, donò al Convento la reliquia del cranio di San Barnaba Apostolo. L’entrata in vigore della legge del 1866 soppresse la casa religiosa e con la morte dell’ultima suora avvenuta nel 1912 tutta la proprietà passò al Comune di Conca dei Marini. Nel 1924 la struttura fu acquistata dall’albergatore romano Massimiliano Marcucci che trasformò il convento in albergo pur conservando l’aspetto originale. Come detto, attualmente la struttura è stata acquistata dall’americana Bianca Sharma e che dal 2012 è divenuta un grande albergo di lusso.